Cinque chilometri da controllare, traffico pazzo, processione aperta ai gallesi, i quali si riconoscono perché camminano senza ombrello sotto gli scrosci che cadono da cinque giorni. Ma nella periferia di Villeneuve d'Ascq, tra le palazzine del polo universitario e il museo d'arte moderna (qualche Picasso, la Maternità di Modigliani), l'Uefa non sa ancora se tenere il tetto dello stadio aperto o chiuso, indecisi se sia più indicato sottrarre la peggiore erba degli Europei alla pioggia o alla luce. Per il resto però a Lille tutto bene.
Più di chiunque in casa gioca Eden Hazard, qui fra i 14 e i 21 anni. È il cocco di una città. Con lui - e con Garcia in panchina vinsero il campionato nel 2011. Poi arrivò anche Payet. «È un posto speciale per me». A Lille lo accompagnarono papà Thierry e mamma Carine, lui dilettante nel Louvrien, lei attaccante del Manage in gol quando era incinta di tre mesi. Eden torna da Monsieur Altruismo, dopo tre assist e un solo gol per sé. Eppure resta da risolvere il dilemma della convivenza con De Bruyne, che ogni tanto va a smangiucchiargli palloni a sinistra. Se uno eccelle, l'altro è in ombra. Il Belgio non ne esce. «Se fossi il c.t., a noi direi di giocare come sappiamo e di creare spazi». Hazard la fa facile. Gli spazi stasera dove sono? «Giocano con cinque dietro, quattro in mezzo e una superstar davanti». Appunto.
La superstar è Bale. Il giocatore valutato e pagato 100 milioni, il prezzo più alto della storia, sfida la nazione che ha partorito l'estremo opposto, Jean-Marc Bosman, l'uomo che con un ricorso alla comunità europea ha inventato il parametro zero. Bale vive a La Finca, il barrio di lusso di tutte le star di Madrid, compresi Bardem e Penelope Cruz. Bosman è rimasto senza lavoro e con problemi di alcolismo. Eppure sono colleghi. Bale ha l'occasione di affondare una difesa a pezzi. Vermaelen squalificato, Vertonghen con i legamenti della caviglia stirati: Europeo finito. «Devo far esordire due giovani insieme» trema Wilmots. Al ct gallese Coleman scappa da ridere. «Il Belgio non cambierà modo di giocare, e visto che lo conosciamo perché dovremmo cambiare noi?». Nelle ultime tre sfide solo tre gol segnati. Il Belgio perse a Cardiff. «Ci difenderemo con tutte le vite che abbiamo », avverte Coleman senza imbarazzo, come nel video che ritrae i gallesi far festa in ritiro davanti alla tv, mentre l'Inghilterra usciva. È l'Europeo in cui si sono tolti di dosso il vecchio complesso di inferiorità, stessa cosa accaduta dall'altra parte al Belgio con l'Olanda, i cui ex campioni stavolta non sono stati nemmeno arruolati come opinionisti dalla tv di lingua fiamminga. È l'ultimo dettaglio di un affrancamento e di una nuova storia.
Più di chiunque in casa gioca Eden Hazard, qui fra i 14 e i 21 anni. È il cocco di una città. Con lui - e con Garcia in panchina vinsero il campionato nel 2011. Poi arrivò anche Payet. «È un posto speciale per me». A Lille lo accompagnarono papà Thierry e mamma Carine, lui dilettante nel Louvrien, lei attaccante del Manage in gol quando era incinta di tre mesi. Eden torna da Monsieur Altruismo, dopo tre assist e un solo gol per sé. Eppure resta da risolvere il dilemma della convivenza con De Bruyne, che ogni tanto va a smangiucchiargli palloni a sinistra. Se uno eccelle, l'altro è in ombra. Il Belgio non ne esce. «Se fossi il c.t., a noi direi di giocare come sappiamo e di creare spazi». Hazard la fa facile. Gli spazi stasera dove sono? «Giocano con cinque dietro, quattro in mezzo e una superstar davanti». Appunto.
La superstar è Bale. Il giocatore valutato e pagato 100 milioni, il prezzo più alto della storia, sfida la nazione che ha partorito l'estremo opposto, Jean-Marc Bosman, l'uomo che con un ricorso alla comunità europea ha inventato il parametro zero. Bale vive a La Finca, il barrio di lusso di tutte le star di Madrid, compresi Bardem e Penelope Cruz. Bosman è rimasto senza lavoro e con problemi di alcolismo. Eppure sono colleghi. Bale ha l'occasione di affondare una difesa a pezzi. Vermaelen squalificato, Vertonghen con i legamenti della caviglia stirati: Europeo finito. «Devo far esordire due giovani insieme» trema Wilmots. Al ct gallese Coleman scappa da ridere. «Il Belgio non cambierà modo di giocare, e visto che lo conosciamo perché dovremmo cambiare noi?». Nelle ultime tre sfide solo tre gol segnati. Il Belgio perse a Cardiff. «Ci difenderemo con tutte le vite che abbiamo », avverte Coleman senza imbarazzo, come nel video che ritrae i gallesi far festa in ritiro davanti alla tv, mentre l'Inghilterra usciva. È l'Europeo in cui si sono tolti di dosso il vecchio complesso di inferiorità, stessa cosa accaduta dall'altra parte al Belgio con l'Olanda, i cui ex campioni stavolta non sono stati nemmeno arruolati come opinionisti dalla tv di lingua fiamminga. È l'ultimo dettaglio di un affrancamento e di una nuova storia.
(su Repubblica, 1 luglio 2016)
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