lunedì 30 settembre 2013

Il calcio di Wenger in quindici frasi

Sessantaquattro anni, da 17 sulla panchina dell’Arsenal. L’allenatore più longevo in Premier League dopo l’addio di Ferguson al Manchester United. Criticato in estate dai tifosi per aver fallito gli obiettivi sul mercato, con 50 milioni ha sottratto Özil al Real nell’ultimo giorno di trattative e riportato Londra in testa alla classifica. Martedì sfida l’amico Benítezin Coppa dei Campioni. Il ritratto dell’allenatore francese attraverso le sue frasi più famose.

Lui e il lavoro
“Ho cominciato ad allenare a 33 anni e qualche volta ho creduto che non sarei sopravvissuto”.

“Nessuno possiede abbastanza talento per vivere di solo talento. Una vita senza fatica non ti porta da nessuna parte”.

“Cosa faccio nel mio tempo libero? Guardo il calcio”.

“Noi all’Arsenal non compriamo superstar, noi le costruiamo”.


“Quel che rende interessante la vita quotidiana è la capacità di trasformare in arte ciò che facciamo. Ecco, io quando vedo il Barcellona, vedo arte”.

“Vincere è una cosa più dolce di qualunque torta”.

“Se hai assaggiato il caviale, è difficile tornare a mangiare salsicce”.

“Una squadra di calcio è come una bella donna. Quando non glielo dici, se ne dimentica”.

“Se uno chiede quali sono le squadre migliori del mondo, vengono in mente il Brasile e il Barcellona. E allora cos’è questa accusa di non essere concreti? Per me essere concreti significa fare un buon passaggio”.

Lui e l’Inghilterra
“Non sapevo che gli inglesi fossero bravi nel nuoto. Sono qui da anni e non ho mai visto una piscina”.

“In Inghilterra si mangia troppo zucchero, troppa carne e poche verdure”

Lui e i rivali
“Gerard Houllier ha una mente aperta ed è un uomo appassionato. Io sono l’opposto: cocciuto e stupido. Ma qualche volta i comportamenti stupidi ti fanno vincere”.

“Ho cercato di guardare il Tottenham in tv, in albergo, ma mi sono addormentato”.

“Ferguson dice di avere una squadra migliore della mia. Be’, tutti sono convinti di avere a casa la più bella delle mogli”.

“Ferguson dice di avermi mandato le sue scuse, ma io non le ho ricevute. Forse me le ha spedite con un cavallo”.

“Mourinho? È fuori controllo. Il successo rende gli stupidi ancora più stupidi”.

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