domenica 16 giugno 2013

JOYCE E LA PIOGGIA DEL 16 GIUGNO

Così, giovedì sedici di giugno, seppellito Patk. Dignam, per colpo apoplettico e dopo gran siccità, Dio piacendo, piovve, un battelliere giunto per via d'acqua da circa cinquanta miglia di distanza con un carico di torba diceva che il seme non buttava, la terra era sitibonda, di brutto colore e putiva fieramente, anche i paduli e le lande. Difficile tirare il fiato e i polloni giovani tutti consunti senza una goccia per tanto tempo che nessuno aveva memoria d'una simile mancanza. I boccioli color rosa tutti abbruniti e aggrumati e sulle colline niente altro che giunchi e ramoscelli secchi pronti ad accendersi al primo foco. A tutti dicevano che, per quel che ne giudicavano, il grande vento del febbraio d'or è un anno che sconvolse la contrada in modo sì miserevole era piccola cosa appetto a questa siccità.
[James Joyce, Ulisse, 1922]

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