- Pa'.
- Mmm...
- Simone tifa per la Roma.
- ...
- Ingrid invece per la Lazio.
- ...
- A scuola si prendono in giro. Domani sono avversari.
- ...
- Pa', quando si gioca il derby?
- Be', me lo stai dicendo tu: si gioca domani.
- No, pa'. Io dico: quando si gioca il derby di Napoli?
- Eeeeeh. Nooooo. Il derby di Napoli non si gioca mai.
- Non si gioca mai?
- Eh no. Il derby di Napoli non c'è.
- Non c'è?
- Non esiste.
- E quando tu eri bambino?
- Neppure.
- Neppure?
- Non è mai esistito. Napoli non ha mai avuto due squadre.
- Pa', perché Napoli non ha mai avuto due squadre?
- Eeeeh. Perché... perché... ma che bella domanda che mi fai... perché... diciamo forse... come posso dirti... vorrei farti un esempio... ecco: nelle grandi città capita di dividersi nel tifo anche in base all'appartenenza sociale...
- Eh? Sociale?
- ... cosa succede durante una partita? Succede che l'individuo dimentica la propria identità personale e ne assume una collettiva, polarizza le emozioni, radicalizza le sensazioni...
- Pa'...
- C'è un io collettivo che agisce per contagio psichico...
- Pa'...
- ... il calcio a Napoli invece ha avuto sempre la funzione di unirle le classi sociali, o se vogliamo le famose due Napoli di Domenico Rea...
- Pa', non ci sto capendo niente.
- Scusa... scusa... guarda, allora diciamo che a Napoli c'è un amore così grande per il Napoli che non sentiamo il bisogno di dividerci inventando un'altra squadra.
- A nessuno è mai venuto in mente?
- Sì. Questo sì. E' esistita l'Internapoli...
- Con Milito?
- ... poi il Campania Ponticelli. Però erano in serie C. E in serie B sono arrivate squadre della provincia, come il Sorrento, il Savoia, la Juve Stabia...
- No, pa', io dico proprio una seconda squadra di Napoli.
- Eh no, allora no... Pensa che Napoli è forse l'unica grande città d'Europa a non avere due squadre.
- Impossibile.
- Ti giuro.
- Londra?
- Londra ne ha anche più di due.
- Manchester? Ah sì Manchester sì, lo so. E Madrid?
- Le ha.
- Ah sì, lo so. Barcellona pure. Mosca?
- Le ha?
- Lisbona?
- Le ha.
- Giura.
- Te lo giuro.
- Parigi?
- Mmm... Bravo. Parigi.
- ...
- Parigi non le ha.
- Pa'.
- Sì.
- Adesso ho capito.
- Cosa hai capito?
- Ho capito perché il Pocho se n'è andato a Parigi... Perché Parigi è un poco come Napoli.
Altri post sul Napoli spiegato ai bambini
Il Turnover - il Napoli e il curvone in Olanda
Gli addii - Lettera di un bambino di 7 anni a Pocho Lavezzi
I rifiuti - I gol di Paolo Rossi e la scaramanzia del lampadario di cristallo
Nascita di una passione - Non Zoff, ma Trevisan
Nessun commento:
Posta un commento