lunedì 11 aprile 2011

Le lingue che si imbrogliano


- Pa'.
- Mmm.
- Vorrei visitare un castello di Napoli.
- Ma dai, bello: sì, ci andiamo.
- Si può andare?
- Certo.
- Non diamo fastidio al re?
- A chi?
- Nel castello non ci vive il re?
- Macché re. Non c'è più il re. In Italia c'è il presidente.
- Ah. Allora ci vive il presidente. Non gli diamo fastidio?

- Ma no, ma no. Il presidente vive in un palazzo che si chiama Quirinale. A Roma.
- Pa'. Io non dico il presidente della Roma. Io dico il presidente del Napoli.
- Che c'entra il presidente del Napoli?
- Io voglio dire: nel castello non ci vive il presidente del Napoli?
- Ma no.
- Non è lui che comanda a Napoli al posto del re?
- Ma no. Alla guida della città c'è il sindaco.
- Sei sicuro? Il presidente del Napoli non comanda a Napoli?
- Ma no.
- Però il presidente dell'Inter è Moratti.
- E allora?
- La tv dice il sindaco di Milano Moratti.
- Aaaaaaaah. Ma non è lui. Il sindaco di Milano è una signora che si chiama Moratti. Ed è la cognata del presidente dell'Inter.
- Come zia Lina.
- Come chi?
- Come zia Lina con te.
- Ecco. Bravo.
- Pa'.
- Mmm.
- Però il presidente del Napoli guida l'Italia.
- Ma no.
- Sìììììì. La tv dice il presidente della Repubblica napoletano.
- Ma no. Tu forse senti dire il presidente Napolitano.
- Forse sì.
- Sicuro che sì.
- Però è napoletano.
- Sì.
- Lo vedi allora che ho ragione?
- Ma non c'entra.
- Pa', non sto capendo niente.
- Ascolta. Il sindaco guida le città, e basta. Poi c'è il presidente dell'Italia. Che di cognome fa Napolitano. Poi c'è il presidente dei ministri. Che è Berlusconi. E a parte vengono i presidenti del calcio. Che non c'entrano. Sono un'altra cosa.
- Sono un'altra cosa?
- Sì.
- Pa'.
- Mmm.
- Però il presidente del Milan è Berlusconi.

5 commenti:

elena petulia ha detto...

Stralike. Ma che incanto è, questo post?

Stella ha detto...

SUPER!!!!!!!!!!!

GG ha detto...

Concordo! Spassosissimo!

:)))

gg

Anonimo ha detto...

ma quanto è bello questo post!
m.ang

ac ha detto...

Fletto con leggerezza il busto in avanti, portando l'avambraccio dietro la schiena, il capo è basso.
Mi inchino dinanzi a voi e ringrazio