Il 30 marzo, a mezzanotte, i Baraglioul rientrarono a Parigi e si istallarono nel loro appartamento in rue de Verneuil.
Mentre Marguerite si preparava per la notte, Julius, con una piccola lampada in mano e in pantofole, entrò nel suo studio in cui non si ritrovava mai senza piacere. La stanza era abbellita con sobrietà: alle pareti erano appesi alcuni Lépine e un Boudin. In un angolo, sopra uno zoccolo girevole, un marmo, il busto della moglie scolpito da Chapu, metteva una macchia bianca un po' cruda.
(André Gide, I sotterranei del Vaticano, ed. Mondadori 1914)
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