mercoledì 14 febbraio 2007

Le casalinghe venditrici

Una è separata, un'altra quasi. Una ha il marito in cassa integrazione, un'altra non lo vede mai. E per uscire dalla sindrome delle "Desperate Housewives", le casalinghe risollevate di Napoli fatturano quasi 20 milioni di euro l'anno, vendendo sgrassatori e deodoranti, gel anti calcare e spray mangia polvere. Creme, spugne e detergenti. A domicilio. Parole chiave: sorridere, crederci, vincere. Sono le più brave d'Italia. Grazie a loro esiste una multinazionale che a Napoli mette insieme un quarto dei suoi profitti italiani annui, e che non sa cosa sia una sola pretesa della camorra su quei soldi. «E' la formula del Party Plan a metterci al riparo da un'insidia del genere. Giuro, mai avuto un problema», racconta Vincent Melice, amministratore delegato e direttore generale della Stanhome, società del gruppo Yves Rocher. Party Plan System significa più o meno che un po' di amiche si incontrano in un salotto, magari dicono male di suocere e mariti, e alla fine comprano i prodotti dalla "incaricata" che ha messo insieme la sua rete vendita. Funziona così da 45 anni, ora in catalogo ci sono pure i cosmetici.


Cominciarono a Trieste; Napoli è diventata la capitale italiana. Sono quasi tremila le donne che fanno «business e socialità», come piace sottolineare a Melice, il manager francese che ieri ha riunito al Palapartenope le sue casalinghe napoletane per un maxi ricevimento. «Cosa vogliamo oggi? Essere protagoniste», urla dalla nona fila una signora fresca di parrucchiere. Un evento che è gratificazione e aggiornamento professionale per le donne delle 17 filiali campane, 8 fra Napoli e provincia. Sotto lo stesso tendone in cui le teen-ager si strappano i capelli per Nek e Tiziano Ferro, l'azienda infiamma le sue venditrici presentando il nuovo gioiello, un affascinante aggeggio triangolare che è tutt'insieme aspirapolvere, scopa e panno per asciugare. Contro il mal di schiena. Come si usa nelle convention del mondo del lavoro, tutti battono le mani a tutti. Juan Franco, il manager spagnolo che è a capo della Direzione vendite, si inventa un colpo di scena da guru della motivazione. Fa spegnere le luci e consegna una penna arancione fluorescente fra le mani di chi viene chiamato dalla platea al palco. «Su, qui. è più facile di ciò che fate benissimo ogni giorno», dice al suo tesoro da 20 milioni di euro. Coaching e slide. Messaggi positivi. «Casa tua è come casa nostra». Funziona. La signora F. è reduce da una domenica da venditrice trascorsa dentro uno stand in un centro commerciale della provincia salernitana. «Raccontaci, raccontaci», e lei racconta come fosse tornata da un week-end a Parigi. Napoli capitale italiana, ma perché? «Esiste una convivialità diversa». Oppure? «I bisogni sono maggiori». Una brava "incaricata" riesce a guadagnare anche mille euro al mese. «Una donna con problemi familiari si garantisce autonomia economica e nutre la sua autostima». Non è un caso che l'idea nasca nell'America della Depressione del ' 29. Le "incaricate" di Napoli hanno un'età media di 45 anni, ma ci sono pure quelle che qui chiamano "la figlia Stanhome". Lo faceva la madre, adesso lo fa lei. E se recluta altre venditrici, i guadagni percentuali aumentano. Stanhome ha una regola. Non fa pubblicità. Destina il budget al sostegno di campagne di solidarietà (l'associazione Peter Pan, il Bambin Gesù di Roma). Poi c'è chi compra nel salotto dell'amica, e mette il figlio a rivendere all'asta su Internet. Però è un' altra storia.

Repubblica Napoli 13 febbraio 2007

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