venerdì 15 luglio 2005

La villa del popolo


Un primo sgombero. Con un foglio di via per un immigrato irregolare, tre stranieri identificati dalla polizia del commissariato Mercato per occupazione abusiva di suolo, altri tre in arresto per la violazione di un precedente provvedimento di espulsione dall'Italia. Cittadini ucraini, tunisini e marocchini. Si erano sistemati in una triste baraccopoli inventata in via della Marinella, a ridosso dei sontuosi progetti per il porto, un tempo regno della prostituzione e da un bel po' chiusa al traffico, in attesa del via ai lavori per la realizzazione della "villa del popolo".


Senza una recinzione a proteggere il cantiere, l'area è via via diventata l'improvvisata residenza di ambulanti e lavavetri. Una sottile lamiera per tetto, mobili di cartone, le cassette in legno dei fruttivendoli come porte e finestre. Hotel Favelas. Dormivano tutti insieme lì sotto, con certe erbacce alte un metro e mezzo alle loro spalle e con le bombe di guerra inesplose in giro, ancora nascoste da qualche parte. La bonifica dagli ordigni, effettuata per poter aprire in sicurezza i cantieri, s'è fermata diverse centinaia di metri prima, nei pressi del mercato ittico. Tricicli, giocattoli, una scarpa slacciata. Segno che c'erano anche dei bambini. I passeggini sgangherati sono rimasti sull'asfalto. Un'altra comunità è tuttora sistemata poco distante da lì, sui giardinetti all'angolo con corso Garibaldi. Hanno materassi spennati che sdraiano di notte e all'alba tirano su, qualche tronco d'albero segato da utilizzare per comodino.
La waterfront del Carmine Maggiore. E' proprio nella basilica addobbata per la festa di sabato che i senza casa del porto trovano un po' di conforto, fra i 300 ospiti del servizio mensa voluto dal parroco, Domenico Lombardo, tre turni al giorno fra le 11.30 e le 13. Ottanta volontari a servire il pane quotidiano, nessuna sovvenzione economica. Un pasto al giorno, ma anche un servizio docce ogni martedì e venerdì, il taglio dei capelli il primo e il terzo lunedì del mese, un ambulatorio medico al martedì e al sabato. «Purtroppo non abbiamo una struttura per l'accoglienza notturna. Sarebbe splendido se qualcuno provvedesse a dare una sistemazione migliore a questa gente», dicono alla mensa. Loro stessi sanno che non potranno continuare a lungo a vivere lì, tra «quei giardini che vengono ripuliti al massimo due o tre volte al mese: la questione igienica sta diventando seria», denuncia il tabaccaio all'angolo. Il recupero della piazzetta è un obiettivo che il Comune conta di raggiungere in tempi brevi, per cominciare a dare finalmente una scossa ai lavori del Parco della Marinella, delibera regionale 6204 del dicembre 2002, finanziamento da 3 milioni e 8 mila euro, consegna prevista un anno, un mese e 5 giorni fa. Spiega Giuseppe Pulli, l'architetto alla guida del coordinamento dipartimento ambiente del Comune di Napoli: «Da settembre i lavori saranno visibili. Non c' è stato difetto di programmazione. Abbiamo dovuto attendere l'approvazione della finanziaria in parlamento a dicembre 2004 per rilevare la proprietà della strada: era un bene demaniale». Al costo di 72 euro a metro quadro, in tutto 2 milioni e 160 mila. «Gli atti d'acquisto ci sono giunti ad aprile 2005».
Ora si può partire. Una settimana, pare. La data finale (8 marzo 2006) andrà però aggiornata. Previsioni? «Non siamo in grado di farne. Speriamo non spuntino ostacoli, a fine anno saremo più precisi», dice l'architetto Pulli. Andranno innanzitutto bonificati i 15 mila metri quadri su cui vivevano i senza casa del porto, e recintata l'area per evitare nuovi arrivi. Di certo, alla semina di erbe e piante non si potrà metter mano prima della primavera 2006. Il progetto porta la firma dell'architetto Aldo Loris Rossi. Prevede che sia ripristinata l'antica "villa del popolo" di fine Ottocento, il contraltare alla villa reale di Chiaia. E' stato ritoccato strada facendo, per lasciar spazio a uno svincolo stradale nei pressi dell'area dell'ex collocamento, dove un giorno saranno trasferiti gli uffici della prefettura.

Repubblica Napoli, 14 luglio 2005

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