Certe vite si sconvolgono in sordina, le tragedie si fanno annunciare da dettagli che paiono trascurabili. La vita di Chantal Guigard cambiò quando le consonanti pronunciate da suo marito iniziarono a incepparsi. Prima la “r” poi la “t” e dopo la “f”. Che sarà, niente, forse lo stress. Invece era la Sla, sclerosi laterale amiotrofica, da quel giorno in casa detta «la stronza» perché «i malati diventano sottili, figure di carta, fili» e quando la Sla entra in una famiglia «nessuno si salva, nessuno rimane immune». Chantal è all'epoca una donna quarantenne, sposata da venti e innamorata da sempre di Stefano, che di cognome fa Borgonovo e di mestiere faceva gol, tanti, per la Fiorentina, per il Milan, in Coppa dei Campioni, con la Nazionale, e poi in un calcio più piccino perché questo è il ciclo naturale, si parte, si sale, si scende.