Un uomo ha visto la sua morte stampata sulla saracinesca del proprio bar. «Chiuso per lutto». Un manifesto nero, con il nome, il cognome e l'età del morto. Giuseppe Mattiello, 69 anni. Un messaggio classico, nella lingua del racket. C'erano scritte pure l'ora e il luogo del funerale, le cinque e mezza del pomeriggio, nella chiesa di San Filippo Neri, a Lucrino. Mancava la data, però. Perché non esiste il lutto e non esiste il morto: rimane la minaccia. «Che scherzo è?», si chiedono baristi, cassiere e dipendenti del Caffè Grajales, il bar di Monteruscello dov'è comparso l'annuncio.