giovedì 23 novembre 2017

Identikit di un leader


Non ci siamo svegliati stamattina con un calcio all'improvviso migliore. Se non partiamo da qui, la costruzione di una nuova classe dirigente non comincia neppure. Tavecchio è stato l'insopportabile espressione di un sistema di potere tuttora in vita, e che in queste ore si riunisce, stringe mani, prende accordi, mercanteggia. Tavecchio è stato il perfetto anello finale di una catena. Nel lasciare ha intuito la verità: «Se il tiro di Darmian fosse finito dentro e non sul palo, sarei un eroe». Ha ragione, così sarebbe andata, esistevano motivi assai più seri di uno 0-0 con la Svezia per essere messo in discussione già una settimana fa, un mese fa, un anno fa, e invece l'indignazione se ne stava al guinzaglio di un gol. Siamo quasi sempre quelli che dopo sapevano tutto prima.
Dopo è adesso. Gli uomini da cui Tavecchio è stato eletto, rieletto e tenuto in sella, sono ancora tutti ai loro posti, alcuni persino pronti a una scalata. I collaboratori si chiamano così perché hanno collaborato. Quando sono bravi, un sistema regge pure senza un capo. In Spagna il presidente federale è stato sospeso dopo un arresto per un'accusa di corruzione, ma ai Mondiali la Spagna c'è, la sua terra è fertile. Il sistema italiano invece resta uguale pure senza Tavecchio.

Non basterà un presidente più decoroso, servirebbe di più, quasi una Costituente. È una grande occasione per decidere se cambiare uomini o metodi, statuti, strutture. Non c'è più spazio per i burocrati. Dopo Blatter, la Fifa riempie gli uffici di ex calciatori. Sacchi e Sarri dimostrano che non è necessario essere stati dei campioni per avere buone idee, ma alla conoscenza non si può rinunciare. Servono persone che il calcio lo abbiano studiato, che ne parlino senza pensieri pigri, che conoscano la società italiana, il mondo, qualcuno disposto a essere sfrontato e umile. La Figc ha bisogno di un centro studi ambizioso. Il calcio italiano deve contaminarsi, non isolarsi nella presunzione della sua storia. Il capo degli analisti del Liverpool ha un dottorato in fisica. La Disney ha un gruppo di ricercatori impegnato a capire il calcio. Noi liquidiamo i nostri mali con il guardiolismo, adoriamo il totem della tradizione. Ma la tradizione è un bene prezioso se è seme per l'innovazione. Il telescopio fu perfezionato da un italiano, poi sulla Luna ci sono andati gli americani. Perciò l'Italia decida se diventare un'altra Spagna o fare la fine della Grecia.

(la Repubblica, 21 novembre 2017)

Nessun commento: