La bara entrò nella basilica sulle spalle di certi uomini, d’onore. La figlia del defunto se ne stava seduta in prima fila, gli occhi sgranati, l’abito nero. Piangevano tutti, parenti e amici, piangevano pur sapendo che il morto in verità non c’era. Ai piedi dell’altare di Santa Maria della Sanità vuota era la cassa, perché Antonio Angelo Flavio Comneno Grippa Focas Lascaris di Bisanzio, principe della risata sotto la maschera di Totò, aveva già preso congedo dai suoi cari per due volte, salutato e sepolto, e al terzo funerale stavolta era presente solo per finta. Una specie di ultimo show.