mercoledì 11 gennaio 2006

La donna che camminò sul burrone per andare a partorire

Un ponte di ferro lungo trenta metri. Quelli dell'Anas stanno andando a smontarne uno a Campobasso per portarlo in settimana a Positano. E' la toppa da sistemare sul vuoto di Tordigliano, sulla frana al chilometro 9 della statale 163. Dove per ora si arriva solo in pullman: si ferma in uno sterrato a 500 metri dalla strada perduta, per l'inversione, apre le porte e signori si scende, tutti a piedi. Il ritorno della diligenza. Gli studenti con gli zaini in spalla. Un fruttivendolo con i carrelli riempiti al mercato. La casalinga salita all'alimentare di Sant'Agnello. I turisti e loro valigie a rotelle. Tutti a piedi lungo il solo mezzo metro d'asfalto rimasto in piedi, una striscia, un sentiero sottile con cui andare oltre l'isolamento, tra una roccia imbrigliata nella rete sulla sinistra e il vuoto che ingoia la strada a destra.


Ottanta metri a un sospiro dal burrone, e dall'altro lato un secondo pullman che aspetta. O che dovrebbe. Nel primo giorno feriale, all'impatto con l'emergenza, saltano coincidenze e si accavallano corse. Studenti che arrivano in ritardo a scuola, altri che al ritorno preferiscono fare tre chilometri a piedi anziché due ore d'attesa. Le auto non passano, qualche motorino sì. La Sita ha 20 corse al giorno da Sorrento, a cui ora si aggiunge la necessità di sincronizzarle con quelle che giungono da Amalfi, per disporre operazioni di trasbordo a monte e a valle di Positano. «Andrà meglio nei prossimi giorni: stiamo rivoluzionando i nostri turni con nuove disponibilità», raccontano gli autisti, i primi a segnalare la pericolosità della crepa da cui tutto è cominciato.

Contro la frana ha vinto una mamma. La donna che ha camminato lungo la voragine pur di far nascere il suo bambino, ora lo allatta in una stanza della clinica San Michele di Piano di Sorrento. Tre chili e mezzo, biondino come papà Giulio, il piccolo Domenico s'è messo a dare calci nella pancia proprio mentre la signora Ludovica Barba attraversava il sentiero per andare a partorire, domenica mattina. «Il giorno della frana - racconta dal suo lettino - mi sono detta: ora come facciamo?». Hanno studiato un piano in famiglia, perché è sul punto di partorire pure Rosa, la sorella di suo marito. «Così decidiamo di unire le forze. La sua auto rimane a Positano, e serve per raggiungere la cima, fino al punto della frana. Noi, invece, portiamo la nostra Passat dall'altra parte della strada, facendo il giro per Agerola». La lasciano parcheggiata lì due giorni, programmando un cesareo e temendo le doglie. Un'idea buona anche per le altre otto donne di Positano sul punto di diventare mamme. Ieri l'assessore comunale ai servizi sociali, Francesco Mascolo, le ha contattate tutte: «Niente imprudenze. Muovetevi in anticipo». Verso Piano, verso l'ospedale di Vico o verso Salerno, in questo caso viaggiando lungo la costiera in senso inverso.

Chi si arrende è invece il titolare del ristorante "Costantino", località Montepertuso, stremato già al primo giorno di viaggio tortuoso verso i suoi fornitori di Napoli. «Ho impiegato tre ore. Ad Agerola la strada è ghiacciata. Con il pullman come farei? Ho deciso: chiudo. Me ne vado in vacanza, un mese in Thailandia. Sperando di ritrovare la normalità al ritorno. Peccato perché i turisti sono qui pure a gennaio». Come Daisy, Liz e Maggie, tre ragazze americane arrivate ieri in gita dall'Ohio, via Napoli: oltre un'ora e mezza passata in pullman, due in treno e altre due di sola attesa in uno dei buchi del sistema trasporti. Unforgettable, dicono, chi se lo scorda. Trasferta piena di disagi pure per i calciatori del San Vito, la squadra locale che gioca nel campionato di "Promozione". Hanno viaggiato via Agerola verso il traghetto che doveva portarli a Forio d' Ischia, e sempre da lì sono tornati dopo una sconfitta al 91' . Domenica prossima a Positano arriva il Savoia, e forse potrà passare sul ponte di ferro recuperato a Campobasso, soluzione spuntata dopo il sopralluogo tecnico tenuto in mattinata da Anas, Autorità di bacino del Sele, Genio civile e il sindaco di Positano, Domenico Marrone, in contatto telefonico pure con Guido Bertolaso, il capo della Protezione civile. Secondo i geologi impegnati, per lavorare in sicurezza su quel tratto di roccia, sarebbe stato necessario chiudere anche il sentiero pedonale. «Meglio il ponte», hanno suggerito. «Sarà pronto entro venerdì e consentirà almeno il traffico a senso unico alternato», annuncia il sindaco Marrone dopo un vertice pomeridiano a Napoli con gli assessori regionali Cascetta (trasporti) e De Luca (lavori pubblici). Per il recupero vero e proprio della strada, i lavori dell'Anas cominciano comunque oggi. Ma non finiranno prima di un mese.

Repubblica Napoli, 10 gennaio 2006

Nessun commento: