venerdì 1 giugno 2012
Il fax, l'iPod e il treno di Montezemolo
La domanda è: si può essere anti-monopolisti proponendosi per l'esatto opposto?
Si può spezzare un monopolio con l'ambizione di introdurne uno alternativo?
La risposta è: in pubblicità sì, certamente si può.
Prendiamo Ntv, Nuovo Trasporto Viaggiatori, la società ferroviaria di Montezemolo, Della Valle e Punzo. Prendiamone la campagna pubblicitaria. Il primo slogan era:
Italo. Finalmente puoi scegliere.
Bene. Fin qui ci siamo. Coerente con una storia che nasce. Poi è arrivato un secondo slogan.
Dirai Italo per dire treno.
Parliamone.
Lo slogan è ben pensato. Sebbene sia in profonda opposizione con l'ideologia di fondo, o forse in termini filosofici si dovrebbe dire in opposizione con l'ontologia di una azienda che arriva sul mercato a spezzare un monopolio. Però funziona. Intanto funziona perché si presta a fare parodia del competitor, come su Twitter sottolineava qualche giorno fa Elia Castangia scrivendo
Dirai Eurostar per dire mortacci tua.
Quello di Italo è uno slogan molto contemporaneo. Molto da era digitale. E' una frase che auspica la coincidenza pura e completa fra il servizio e il gestore, o meglio: professa la fede nell'identificazione tra il brand e il prodotto. In sostanza è quello che né più né meno ha imposto Steve Jobs al suo settore. Almeno a livello superficiale, come percezione diffusa e popolare. Un lettore mp3 è sempre un iPod. Un tablet è ancora e quasi sempre un iPad. Di qualunque altra casa esso sia.
Non è una tendenza che nasce con la Apple di Jobs. Qualcuno ricorderà che i primi fax venivano chiamati infotec, dal nome della marca leader del mercato. Ma Jobs, questa cosa qui, l'ha imposta al suo massimo livello. Più ancora di quanto sia accaduto con il Kindle nel settore degli e-reader.
Ed è questa l'operazione che sul terreno della pubblicità esplicitamente sta adesso mettendo in scena Ntv.
Dirai Italo per dire treno.
Ora.
Se posso dire la mia.
Io, se Ntv mettesse un'alta velocità tra Roma e Napoli intorno alle 23, il treno non solo lo chiamerei Italo.
Lo chiamerei pure papà.
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