sabato 21 aprile 2012

L'uomo che aveva segnato più di Pelé

Giocavo a pallone senza scarpe, a casa non potevano comprarne. Non ce le potevamo permettere. Papà era morto che avevo 8 anni, anche lui faceva il calciatore. E' per questo che sono nato a Vienna, ci eravamo trasferiti lì con lui, entrai nelle giovanili dell'Hertha perché era stata la sua squadra. Era andato in guerra, era tornato senza ferite e invece morì che aveva 30 anni, a guerra finita rifiutò di operarsi a un rene. Mia madre allora si mise a lavorare nelle cucine dei ristoranti, ci mantenevamo così.
Non veniva mai a vedermi giocare a calcio. Quando una volta finalmente si presentò al campo, avevo appena 12 anni, si spaventò a morte perché feci un dribbling, un altro, un altro, e il terzo ragazzino mi saltò sulle gambe e mi stese a terra. Allora lei lasciò la tribuna e scese in campo, con un ombrello si mise a picchiare il ragazzino che mi aveva fatto male.
Giocavo a pallone senza scarpe, dicono che per questo sono diventato così bravo. Sono andato ai mondiali con l'Austria, e ho fatto gol. Sono diventato cittadino cecoslovacco, sono andato in quell'altra nazionale, e ho fatto gol, ma non ai mondiali, quelli del '38 non me li lasciarono giocare per un pasticcio burocratico. Non mi volevano bene, mi chiamavano il bastardo austriaco. Ho giocato con la Boemia-Moravia, e ho fatto gol. Tre nazionali diverse, trovatelo un altro come me
Giocavo a pallone senza scarpe, per questo mi riuscivano certi giochini. Ero allo Slavia quando la società decise di far pagare qualche soldino alla gente che veniva a vedere gli allenamenti. I miei compagni di squadra facevano i giri di campo, a me toccava palleggiare con le bottiglie di plastica, oppure piazzavo la palla al limite dell'area e con i miei tiri colpivo la traversa, toc, toc, toc. Quando Pelé segnò il suo millesimo gol,  i giornalisti cercavano nel mondo un altro che in passato ne avesse fatti un poco meno di lui. L'allenatore Franz Binder fece il mio nome, raccontò in giro che se Pelé ne aveva fatti mille, allora io ne avevo segnati cinquemila. Vennero tutti a chiedermi perché non avessi mai raccontato niente a nessuno, perché non mi fossi mai sbattuto per far sapere del mio record.
Risposi che non ne valeva la pena, che tanto non mi avrebbe creduto nessuno.

Nel suo numero di aprile, la rivista argentina El Gràfico ha ricontato tutti i gol ufficiali segnati nella storia del calcio, eliminando quelli delle amichevoli.
Scrivono che Josef Bican ne ha segnati due più di Pelé.


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