Cercate un'indicazione. Cercatela pure. Non c'è. Nella zona del porto di Genova non c'è freccia e non c'è traccia che porti i vostri passi verso la via del Campo di De André. Ci si arriva solo con una cartina, e fortemente volendolo.
Ora. E' probabile che De André avesse piacere che la strada della sua graziosa dagli occhi grandi color di foglia rimanesse per sempre così. E infatti via del Campo è rimasta fedele all'originale. Ma non c'è un segnale né un'indicazione che guidi lì i turisti. I muri sono imbrattati da Genoa merda di qua e Samp merda di là. C'è una targa bruttina, un graffito tracciato da una mano volontaria (foto), e per fortuna che parlano di lui i trans e gli illusi che passano di là.
In questo mi ha ricordato Napoli e vico san Liborio, il basso in cui Eduardo nel '46 ambientò Filumena Marturano. Il vico è lì, gli abitanti sono tuttora convinti che Filumena sia esistita, ma non c'è una targa, né una finestra, né un portone.
E poi andiamo a Verona a vedere il balcone di Giulietta.
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