sabato 6 agosto 2005

La donna che morì due volte

Era già stata uccisa il 7 marzo del '96, con una pallottola al fegato, una alla testa e altre quattro in corpo. Ci fu persino l'annuncio ufficiale per quella morte durata un istante, prima che il cuore riprendesse a battere in ospedale. Stavolta no, Anna Deviato non è sopravvissuta a due colpi sparati alla nuca e all'addome, freddata accanto a suo figlio Fabio, senza alcuna possibilità di riacciuffare una vita che aveva spinto troppo vicino ai sentieri della camorra. Una vita già raccontata in un libro e in un documentario per la tv.



Una donna di 45 anni con un gran sorriso, i capelli chiari e un destino nero. Era la madre di Fabio Silvestri, il ragazzo che ancora minorenne ammazzò il parente di un boss della Sanità: aveva fatto apprezzamenti alla sua fidanzatina quattordicenne. Era l'ex moglie di un uomo (Patrizio Silvestri) tuttora all'ergastolo per l'omicidio del nuovo compagno di lei. Era la sorella della donna (Teresa) andata in sposa a un emergente del clan Giuliano, Antonio Capuano, ucciso nel '90. Così pericolosamente vicina a una vita buia, con precedenti per due furti in negozi d'abbigliamento al Vomero, Anna Deviato sfugge a due agguati prima d'essere sorpresa mercoledì sera dopo le 21 in piazza San Gaetano. E' lì a chiacchierare in un angolo con suo figlio, Fabio Silvestri, tornato in libertà vigilata da appena due mesi. Arrivano alle spalle e sparano. Tra la pasticceria Capriccio già chiusa e la trattoria "da Carmine", dalla quale una trentina di persone scappano via prima di cena. Anna muore sul colpo, Fabio alle 3 del mattino in ospedale.

Una storia tormentata pure la loro. Tutto comincia l'11 marzo del '95, con i colpi di coltello che Fabio Silvestri fa partire contro il pregiudicato Ciro Taglialatela per un complimento di troppo rivolto alla ragazzina che sta con lui. Un uomo vicino ai clan del rione Sanità. Fabio fugge. Dalle manette e dalle vendette. Sei mesi dopo, già separata da suo marito, Anna è a pranzo in un ristorante di Salerno con il suo nuovo compagno, Luigi Raffa. Nel locale arrivano due uomini a bordo di una Honda e con le pistole in pugno. Anna è ferita di striscio a un braccio, Raffa muore dopo aver sussurrato un nome al barelliere che lo soccorre. Il nome dell'assassino. Due giorni ancora e la polizia arresta l'ex marito di Anna, Patrizio Silvestri, sorpreso al corso Umberto con una pistola in tasca: secondo l'accusa, voleva punire l'ex moglie per aver trascurato Fabio, ancora nel pieno della latitanza, ed essersi trasferita a Salerno. Il 7 marzo '96 il secondo agguato ad Anna, in vico Purgatorio, ancora ai Tribunali, dove vive sua sorella Teresa, nel frattempo a capo d'una banda che viene accusata di rapine in banca e usura. C'è chi crede, quel giorno di 6 anni fa, d'aver visto il giovane Fabio con la pistola in pugno rivolta verso sua madre. Dicono che voleva riuscire lì dove il padre fallì. Ma la donna che morì due volte va in coma, ne esce e scagiona il suo "bambino". Solo che non ricorda il volto di chi le sparò.

La latitanza di Fabio si chiude a fine '96: dopo il carcere, la libertà vigilata. Con soggiorno a Benevento. Anna Deviato aveva invece provato ad allontanarsi da vico Purgatorio. Aveva preso casa al Centro direzionale. La sua storia era finita in un documentario per la tv e in un libro di Jean Noel Schifano pubblicato due anni fa da Gallimard in Francia, "Everybody is a star". Schifano, che ora commenta da Parigi: «Provo molta pietà per il suo destino orrendo».

Repubblica Napoli, 5 agosto 2005

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